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Ortodonzia

Ortodonzia

Ortodonzia (1)
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L’Ortodonzia è una branca dell’odontoiatria che studia le diverse anomalie della costituzione, sviluppo e posizione dei denti e delle ossa mascellari ed avente lo scopo di prevenire, eliminare o attenuare tali anomalie mantenendo o riportando gli organi della masticazione e il profilo facciale nella posizione più corretta possibile.

Consigliamo di far effettuare una prima visita ai vostri bambini sin dall’età compresa tra i 3 e i 6 anni, ossia quando tutti i denti da latte sono ancora presenti in bocca. Questo con lo scopo di “intercettare” eventuali disarmonie dentali e/o scheletriche che, se non corrette in fase di crescita, difficilmente possono essere risolte più tardi. Una visita in età precoce diventa inoltre fondamentale per verificare lo stato di salute dentale e le corrette procedure di igiene orale.

La visita presso l’ortodontista e/o dentista pediatrico è un piccolo gesto di attenzione verso il vostro bambino, esattamente come la visita dal pediatra, che può rilevarsi fondamentale per garantire uno sviluppo armonico e in salute della sua bocca. Come sempre, anche in ortodonzia e odontoiatria infantile è più importante prevenire piuttosto che curare. Terapia precoce o intercettiva significa prevenire l’instaurarsi di molte malocclusioni.

In presenza di queste situazioni, inoltre, è consigliabile portare il bambino ad un controllo ortodontico:

precoce o tardiva perdita dei denti;

difficoltà nel masticare o nel chiudere la bocca;

problemi respiratori;

succhiamento del dito o altre abitudini orali viziate;

affollamento dentale (denti malposizionati);

mascellari che deviano nella chiusura;

palato stretto;

difficoltà nel parlare;

denti sporgenti;

trauma masticatorio delle guance o del palato;

disarmonia facciale;

serramento o digrignamento dentale;

rumori nell’articolazione della mandibola.

Le terapie ortodontiche sono effettuate con apparecchiature di vario tipo (rimovibili, apparecchi fissi in metallo o in ceramica, invisibili che vengono prodotti su misura per adattarsi ai denti dei pazienti).

Inoltre, in studio si effettuano l’Ortopantomografia Digitale (radiografia panoramica delle arcate dentarie) ed il Telecranio, che rappresentano ausili fondamentali per la diagnosi.

I Nostri Specialisti Rispondono

Faq, informazioni utili e miti da sfatare
01. Quali sono i benefici di una terapia ortodontica?
I benefici di una terapia ortodontica sono il miglioramento dell’estetica facciale, del sorriso, della funzionalità dell’apparato stomatognatico. Inoltre va considerata la facilità con cui i denti ben allineati possono essere puliti, con grosso vantaggio nella prevenzione di carie e parodontopatie.
02. Qual è il momento migliore per iniziare una terapia ortodontica nel bambino?
Spesso dipende dalla gravità della malocclusione. Si tende a trattare precocemente, verso i 5-6 anni di età, le malocclusioni in cui si rileva un problema scheletrico e funzionale che può complicarsi con la crescita, per esempio il morso incrociato con latero-deviazione funzionale della mandibola o anche le terze classi scheletrico-funzionali.
03. Domande frequenti di ortodonzia: A che età si deve portare un bambino a visita dall’ortodontista?
Spesso alcune malocclusioni scheletrico-dentali si possono trattare già intorno ai cinque anni di età, possiamo considerare questa l’età più giusta per la prima visita dall’ortodontista.
04. Quanto dura una terapia ortodontica?
E’ variabile, e dipende dal problema . Una terapia ortodontica può variare da pochi mesi a 2, massimo 3 anni, nell’adulto. Nel bambino in crescita, a causa del continuo sviluppo della dentatura, si alterna periodi di trattamento ad altri di attesa, in questi casi può essere necessario un trattamento in due tempi, in dentizione mista e poi in fine, appena erotti tutti i denti permanenti.
05. L’ortodontista può influire sulla crescita scheletrica dei mascellari?
Spesso, tant’è che il termine ortodonzia può essere riduttivo, significando semplicemente “denti dritti e allineati”. Oggi la specialità la si può definire più appropriatamente ortognatodonzia o ortopedia dento mascellare, perché le sue potenzialità vanno ben oltre lo spostamento dei denti. L’ortodontista quindi è in grado con apparecchi specifici d’influire sulla crescita scheletrica dei mascellari. Si usati nei morsi contratti mascellari, nelle seconde e terze classi scheletriche dell’età evolutiva, ecc. Nelle problematiche di crescita dei mascellari serve a correggere, oltre che le disfunzioni occlusali associate, anche le gravi alterazioni dell’estetica dento – facciali che spesso comportano.
06. La terapia ortodontica è dolorosa?
Si può avere qualche fastidio i giorni successivi all’applicazione dell’apparecchio o alla sua attivazione. Di solito si tratta di piccole irritazioni della mucosa che va a frizionare sulle parti sporgenti dell’apparecchio e di sensibilità dei denti. Oppure può interviene una lieve dolenzia dentale spontanea e alla masticazione. Comunque nel giro di pochi giorni i fastidi vanno ad attenuarsi e scomparire del tutto; i recettori parodontali del dolore, che si attivano a causa delle pressioni esercitate dall’apparecchio, nel giro di poco tempo vanno incontro ad adattamento e i fastidi cessano definitivamente.
07. Un non corretto combaciamento tra i denti può causare mal di testa?
Questo è un quesito che ci viene posto spesso e quindi era giusto inserirlo nelle domande frequenti di ortodonzia. La risposta è che è vero. L’articolazione dei denti è connesso all’attività funzionale della muscolatura masticatoria e delle articolazioni temporo-mandibolari. Se i denti non combaciano bene la mandibola può subire una modifica nel suo assetto posturale che, a sua volta, può riflettersi in una disfunzione muscolare e soprattutto articolare da cui il dolore nel distretto cranio facciale.
08. Gli apparecchi ortodontici sono tutti uguali o simili?
No, si distinguono, in fissi e mobili. I primi s’incollano o si cementano ai denti, i secondi dopo l’applicazione il paziente può rimuoverlo. In quelli rimovibili si trovano vari tipi di placche meccaniche e funzionali, oltre all’apparecchio estetico Invisalign detti anche allineatori invisibili. Ci sono inoltre gli apparecchi ortodontici che preservano in corso di trattamento l’estetica del sorriso. Tra questi gli attacchi in ceramica policristallina, oppure gli attacchi incollati sulla superfice linguale dei denti, detta anche ortodonzia linguale o, ancora, il più recente apparecchio composto di mascherine trasparenti. E’ molto importante comprendere che l’apparecchio, per l’ortodontista, è un po’ come il bisturi per il chirurgo: uno strumento per raggiungere un fine, che in parte è predefinito da modelli ideali di riferimento e, in altra parte, va concordato con le particolari esigenze personali del paziente. Solo dopo aver analizzato tutti i dati da trattare, e solo dopo averli combinati alle aspettative del paziente, può essere selezionata la terapia più adatta al paziente, piccolo o adulto che sia. Le i possibilità di trattamento ortodontico sono vastissime e sono nel bagaglio strumentale di un bravo ortodontista.
09. La contenzione in che consiste?
Si effettua alla fine del trattamento ortodontico, per favorire la stabilizzazione dei denti dopo la correzione. L’ortodontista consegna al paziente gli apparecchi che dovranno essere portati, generalmente la notte, e le prescrizioni d’uso. La contenzione può essere anche fissa tramite uno speciale retainer incollato sulla faccia interna dei denti.
10. Si possono prevenire le malocclusioni?
Si possono prevenire attraverso il controllo dei fattori ambientali in grado d’influire negativamente sulla crescita dei mascellari e sullo sviluppo della dentatura. Va tenuto sempre presente che tutto ciò che favorisce atteggiamenti succhianti e a bocca aperta, nel periodo di formazione della dentatura, da quella decidua alla permanente, interferisce con la corretta disposizione dei denti all’interno di ogni arcata e con la formazione di una buona occlusione.
11. Una volta allineati i denti è per tutta la vita?
Un trattamento ortodontico ben fatto è per sempre a determinate condizioni. Il periodo di contenzione e’ obbligatorio al fine di mantenere nel tempo i risultati ottenuti.. Ciononostante possono verificarsi, nel tempo, una volta interrotta la contenzione, piccole recidive ,correggibili immediatamente con limitati trattamenti ortodontici.
12. L’apparecchio ortodontico può causare carie?
Altra domanda ricorrente che dovevamo riportare nelle domande frequenti di ortodonzia. Rispondiamo di sì e in particolare quello fisso, facilita il trattenimento della placca, ma in se non causa carie. Seguendo le istruzioni per l’igiene date dall’ortodontista, non c’è alcun pericolo né di carie né d’infiammazioni gengiva.
13. E’ vero che l’eruzione dei denti del giudizio è causa di recidiva ortodontica?
No, è un luogo comune pensare questo. In passato i denti del giudizio, detti anche ottavi o del senno, spesso si estraevano senza una necessaria indicazione terapeutica.
14. I denti male allineati comportano sempre un danno estetico o una cattiva funzione occlusale?
Il mal posizionamento dei denti, entro certi limiti, può essere, a volte, perfettamente compatibile con una buona estetica del sorriso e con una corretta funzione occlusale. . E’ possibile che puo’ accadere anche il contrario, un mal posizionamento dentario può determinare disturbi a carico del sistema occlusale senza alterazione del sorriso.
15. Come faccio a sapere se ho bisogno di un trattamento ortodontico?
Spazi, rotazioni, inclinazioni oppure affollamenti tra i denti sono segnali di allarme che possono significare che hai bisogno di ortodonzia. Qualche volta i segnali non sono così evidenti: il combaciamento sbagliato o il consumo anormale dei denti può causare dolore alle articolazioni della mandibola ed instabilità del morso. La cattiva chiusura può portare a dolore cronico che si distribuisce alla testa, al collo alle spalle e alle orecchie e può causare vertigini (TMD, Disordine Temporo-Mandibolare).
16. Come faccio a sapere se mio figlio ha bisogno di un trattamento ortodontico?
I bambini iniziano una terapia ortodontica intercettava quando ci sono dellaeabitudini viziate (succhiamento del dito/ciuccio), quando ci sono morsi aperti, asimmetrie, morsi incrociati, affollamento, diastemi (spazi tra i denti) oppure denti che ritardano ad erompere.
17. A che età si deve portare un bambino a visita ortodontica?
Considerato che alcune malocclusioni scheletrico-dentali si possono trattare già intorno ai cinque anni di età, possiamo considerare questa l’età più appropriata per la prima visita ortodontica.
18. Qual è il momento migliore per iniziare un trattamento di ortodonzia nel bambino?
È variabile, spesso dipende dalla gravità della malocclusione. Si tende a trattare precocemente, verso i 4/5 anni di età, le malocclusioni in cui si rileva un problema scheletrico che può complicarsi con la crescita, ad esempio il morso incrociato con latero-deviazione funzionale della mandibola o le terze classi scheletrico-funzionali.
19. Anche l’adulto può sottoporsi al trattamento ortodontico?
È possibile allineare i denti a qualunque età, purchè i tessuti di sostegno dei denti siano in buone condizioni di salute.
20. Quali sono i benefici di un trattamento ortodontico?
I benefici principali di un trattamento ortodontico sono il miglioramento dell’estetica facciale, del sorriso, della funzionalità dell’occlusione. C’è anche da considerare la facilità con cui i denti ben allineati possono essere puliti, con evidente vantaggio nella prevenzione di carie e parodontopatie.
21. Gli apparecchi ortodontici sono tutti uguali?
No, non sono tutti uguali. Si distinguono, prima di tutto, in fissi e mobili. I primi s’incollano o si cementano ai denti, i secondi li applica e rimuove il paziente. Tra gli apparecchi rimovibili si trovano vari tipi di placche meccaniche e funzionali, oltre all’apparecchio estetico trasparente. Poi ci sono gli apparecchi ortodontici che preservano in corso di trattamento l’estetica del sorriso. Tra questi gli attacchi in ceramica policristallina, oppure gli attacchi incollati sulla superficie linguale dei denti, o, ancora, il più recente apparecchio composto di mascherine trasparenti. Quello che va compreso è che l’apparecchio, per l’ortodonzista, è un po’ come il bisturi per il chirurgo: uno strumento per raggiungere un fine, che in parte è predefinito da modelli ideali di riferimento e, in altra parte, va concordato in base alle effettive necessità ed esigenze personali del paziente. Solo dopo aver analizzato tutti i dati relativi alla malocclusione da trattare, e solo dopo averli combinati alle aspettative del paziente, può essere selezionato l’apparecchio ortodontico. La gamma di possibilità reali di trattamento ortodontico è talmente vasta e variegata che nel bagaglio strumentale di un bravo ortodonzista, che si applica nel trattamento di adulti e bambini, non dovrebbe mancare nessuna delle classi di apparecchi che ho nominato in precedenza.

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